Paola Contu

Il progetto non esaurisce la sua parabola con la conclusione dell’attività principale, che si tratti di un cantiere, di un laboratorio, di un evento o altro; il compimento rappresenta anzi la base per voli successivi, più ampi del progetto in sè e potenzialmente capaci di generare maggiore complessità relazionale. Infiniti punti di ripartenza, un guardare oltre per ricercare la relazione di senso con la memoria, con l’identità, con i luoghi.”

Dopo gli studi classici, si trasferisce a Firenze dove, nel 1994, si laurea in Architettura con il massimo dei voti e la lode. La tesi di laurea affronta il tema del recupero di un recupero di un sito industriale dismesso, inserito in un’area sensibile ad alta valenza ambientale e paesaggistica.

Sempre a Firenze, nello stesso anno e nel successivo, si perfeziona in Progettazione bioclimatica dell’Architettura presso il Dipartimento di Progettazione dell’Architettura di UNIFI, con Massimo Ricci.

L’interesse per la pianificazione su vasta scala la spinge a frequentare la Scuola di Specializzazione post-lauream in Pianificazione del territorio e dell’ambiente del Politecnico di Milano diretta da Vittorio Borachia, dove si forma, tra gli altri, con Alessandro Balducci, Valeria Erba, Luigi Mazza, Anna Moretti.

La scuola milanese è l’occasione per l’approfondimento dei temi della sostenibilità del piano; in particolare, la ricerca personale è incentrata sulle possibili forme del piano, in relazione alla sua efficacia e sulle relazioni complesse tra risorse e potenzialità di un territorio.

Negli stessi anni, il percorso professionale permette significativi approfondimenti, tra cui l’importante periodo di formazione fiorentino e le prime esperienze di pianificazione a Cagliari.

E’ Firenze, infatti, il luogo in cui, lavorando in parallelo sulla ricerca e sulla redazione di piani strutturali per alcuni comuni del Valdarno, si affinano gli strumenti e si mette a punto un metodo di lettura, comprensione e interpretazione del territorio oggetto del piano; ma è a Cagliari che l’attività professionale assume una dimensione operativa a tutto tondo.

La collaborazione con Progemisa S.p.A., tra il 1995 e il 2001, permette di confrontarsi con temi importanti come la definizione di scenari strategici di riferimento (Parco Geominerario, storico e ambientale della Sardegna), la ricerca di strumenti innovativi per la costruzione della conoscenza e per l’elaborazione del progetto (recupero ambientale, valorizzazione e riqualificazione di molti siti sensibili di archeologia industriale nell’Iglesiente), o come la progettazione delle opportunità locali (trasformazione in parco urbano di un’area di cava, recupero ambientale e valorizzazione paesaggistica di una discarica mineraria) partendo dal riconoscimento delle criticità del territorio.

Nel 2001 si perfeziona in Tecnologie edilizie presso il DICAR di UNICA con un lavoro sulle modificazioni della percezione dell’ambiente costruito indotte dalla digitalizzazione delle conoscenze.

Altre tappe importanti del percorso professionale sono state l’esperienza presso il Centro Regionale per il catalogo e la Documentazione della Regione Sardegna, fondamentale per l’approfondimento di tematiche legate alla conoscenza e rappresentazione dei paesaggi produttivi (la miniera, la salina, la carbonaia, la tonnara, il caseificio, il mulino), e l’esperienza del laboratorio sperimentale per la valutazione e il monitoraggio del progetto del parco archeologico di Tuvixeddu con il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari, sotto la guida di Giancarlo Deplano.

Come esperta di pianificazione viene coinvolta nell’elaborazione del Piano Paesaggistico Regionale sardo, dove l’esercizio si è incentrato sui temi della definizione degli ambiti di paesaggio, della redazione delle linee d’indirizzo progettuali, e da ultimo, sulla traduzione degli indirizzi, anche attraverso metodi di pianficazione partecipata, in programmi operativi per la scala di pianificazione comunale.

Partecipa all’elaborazione dell’Atlante del paesaggio regionale e insegna per il programma ITACA nei blocchi Paesaggio urbano e Riqualificazione del paesaggio.

Approfondisce come professionista e come docente i temi dell’arte e dell’architettura per la didattica; sempre come professionista, affronta i temi del recupero, del consolidamento e del restauro per la residenza  e per i servizi.

Dal 2014  ha arricchito l’esperienza dell’arte e dell’architettura nella scuola attraverso l’interazione con “i piccoli”, l’avvicinamento ai loro mondi, alle loro visioni, alle loro difficoltà. La scoperta dell’espressione artistica (e architettonica) come strumento per stare meglio al mondo, per far sentire la propria voce, per raccontare la propria storia, è stato uno dei punti centrali dell’esercizio conoscitivo.

Nello stesso periodo si è concentrata sul “piccolo” anche nell’architettura, dedicandosi al recupero e alla rivisitazione di alcune abitazioni storiche di ridotte dimensioni, riproponendone il carattere originario e riprogettandone gli spazi funzionali fino al minimo dettaglio.

Il periodo più recente vede il ritorno agli amori della prima ora mai dimenticati, l’architettura bioclimatica e la progettazione di giardini e spazi verdi.

La frequenza nel 2021 della Scientific School – Shared languages Sardegna Terra cruda: dalla materia povera all’elemento costruttivo nobile, attraverso la stampa 3D, organizzata da UNICA – DICAAR, e il lavoro di restauro e risanamento conservativo di un’antica abitazione in terra nei pressi di Cagliari, sono stati l’occasione per la riscoperta delle incredibili e attualissime potenzialità dei materiali della tradizione, ecologici per eccellenza.

Nel 2023, l’approfondimento sui temi del giardino (Progettazione del giardino mediterraneo), attraverso la frequenza della Scuola Agraria del parco di Monza e la contemporanea progettazione di alcuni giardini e terrazze sul litorale, hanno rappresentato l’opportunità per  ritrovare un contatto diretto con gli elementi naturali.

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